28/08/2015

A paixão pela eternidade

Nei nostri tempi, pochi parlano volentieri dell'eternità. Non ne parlano gli scrittori: i filosofi; e nemmeno i teologi, che scorgono nell'eternità una specie di incrostazione greca, sovrapposta al messagio di Cristo. Ciò che oggi importe è il qui ed ora; e così anche la fede cristiana diventa qualcosa di storico, che non bada al Paradiso, ma alle mortificazioni della realtà quotidiana. Vorrei soltanto ricordare un fatto linguistico: la parola greca da cui deriva il nostro «eterno», la parola aión, significa in Omero «liquido vitale», «forza vitale». Dunque, nella sua radice, l'eternità non è nulla di estraneo e di sovrapposto a noi stessi: è la nostra forza vitale, il liquido vitale, che corre nelle membra degli uomini e dell'universo e non si consuma mai.
Pietro Citati. Le due preghiere nel Getsemani. in Dio La Morte Il Mistero. (1999) Mondadori


Esta parece-me uma forma adequada de definir o indefinido que se alargou sobre nós nas últimas décadas desde o último estrebuchar do Modernismo: o fim da paixão pela eternidade que, até à nossa, cunhara todas as épocas da história humana e a consciência desse facto.

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